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LA TECNICA

Lo Spazio di crescita professionale

La disfuzione nel trattamento riabilitativo

La tecnica “Approccio Variabile” (AV) sottende i principi insiti nell’automatismo, proponendo un intervento manuale sul muscolo (direttamente ed indirettamente) con l’obiettivo di rivolgere “domande specifiche” che, attraverso la stimolazione dei sistemi fusimotorio e scheletromotorio, facilitino una risposta muscolare adeguata e significativa, sia su base volontaria che automatica. Il punto di forza della tecnica AV consiste nella possibilità di intervenire direttamente sul muscolo senza dover implicare necessariamente il movimento articolare e cominciare la stimolazione dei meccanismi automatici sopra riportati già nelle prime fasi dell’intervento riabilitativo, ad esempio all’inizio di una presentazione clinica acuta o di un percorso post-chirurgico, riducendo i tempi di recupero

Pensiamo, ad esempio, a una tendinopatia acuta che interessi la spalla, in cui la mobilizzazione articolare può risultare, nelle prime fasi, particolarmente sgradevole per il paziente a causa della predominanza del dolore, o a un intervento di ricostruzione dei legamenti crociati del ginocchio, in cui spesso l’attenzione agli aspetti propriocettivi è posticipata di settimane, fino a che il paziente non è in grado di svolgere già attività complesse come l’utilizzo di una tavoletta propriocettiva. Ancora, a una comune lombalgia acuta, che vede il paziente costretto al riposo, creando un circolo vizioso di disfunzionalità legato all’immobilità e, quindi, all’alterazione dei meccanismi che permettono di mantenere un corretto tono muscolare basale.

Ancora, a una comune lombalgia acuta, che vede il paziente costretto al riposo, creando un circolo vizioso di disfunzionalità legato all’immobilità e, quindi, all’alterazione dei meccanismi che permettono di mantenere un corretto tono muscolare basale. Oltre agli esempi finora presentati, che descrivono condizioni cliniche acute, bisogna pensare a tutte quelle condizioni croniche ed evolutive nelle quali il soggetto non ha una chiara percezione della relazione tra i suoi segmenti corporei (dismorfismi). Tutte queste, come tante altre presentazioni, rappresentano condizioni cliniche che spesso prevedono tempi di recupero dilatati perché i comuni interventi riabilitativi non permettono di modificare con tempestività l’organizzazione funzionale del SNC, col risultato di attendere una riorganizzazione spontanea che finalmente renda possibile al fisioterapista proporre attività volontarie ed esercizi finalizzati.    

La possibilità della tecnica AV di proporre una varietà e una sequenza di interventi sul paziente con un dettaglio clinico di estrema precisione, in tutte le direzioni di spostamento permesse dal muscolo, a diverse velocità, con diversa intensità, integrando diversi distretti corporei contemporaneamente, senza movimento articolare, costituisce un valido strumento per risvegliare tutti quei meccanismi automatici dormienti già nei primi giorni del percorso riabilitativo, diminuendo di conseguenza i tempi di recupero. La tecnica Approccio Variabile propone l’apprendimento di classi di movimento esercitate attraverso una vasta gamma di variabili che permettono al SNC di accumulare informazioni da parametrizzare e adeguare alle future necessità di movimento.

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“La Tecnica Approccio Variabile®” costituisce un’importante innovazione nell’ambito delle proposte fisioterapiche e può essere definita come l’unica tecnica di terapia manuale neurofunzionale